La presenza di molecole organiche esogene nel vino come gli ftalati ed il bisfenolo A, può avere origine da inquinamenti dovuti al contatto del vino con i tubi di materiale plastico e/o le resine epossidiche utilizzate per i rivestimenti delle vasche. Lo studio sperimentale di Carole Puech (Service technique d’Inter Rhône) e Magali Grinbaum (IFV) pubblicato sulla rivista le Vigneron des Côtes du Rhône et du Sud-Est, evidenzia le possibili metodiche per diminuire il tenore di queste molecole nel vino. Lo studio è consultabile qui.
Gli ftalati sono composti indesiderati sono tossici per la riproduzione, possono infatti inibire la maturazione degli spermatozoi (C.L. Galli, E. Corsini e M. Marinovich, Tossicologia II edizione, Piccin, ISBN 882991875X), il bisfenolo A è sospettato di essere un interferente endocrino, poiché attivando i recettori degli ormoni può avere effetti negativi sulla salute se il dosaggio è elevato.
Le molecole analizzate sono i dibutil ftalati (DBP), i benzibutil ftalati (BBP) ed il bisfenolo A (BPA), la cui presenza nel vino è molto variabile, nella larga maggioranza dei casi inferiore ai limiti di migrazione specifica (LMS) pari a 0,3 mg/kg.
È comunque importante trovare sistemi per eliminare questi composti, se presenti in eccesso nel vino, anche perché, la rimozione degli ftalati e del bisfenolo A con i classici prodotti enologici (farina fossile, cellulosa, mannoproteine, chitosano, gelatina, lisozima, albumina, bentonite, PVPP, caseina e proteine di pisello), ha mostrato solo effetti molto parziali o addirittura nulli sull’eliminazione di queste molecole inquinanti.
Le prove in laboratorio hanno evidenziato che l’impiego di biglie adsorbenti di stirene-divinil benzene in una colonna ha permesso una riduzione significativa di DBP. Risultati interessanti sono stati evidenziati anche con l’impiego di carboni adsorbenti, fibre vegetali selettive ed in minor misura, con le scorze di lievito. Le fibre vegetali selettive sono state autorizzate dall’OIV (monografia 578-2017), i carboni si possono impiegare solo in fermentazione, mentre le biglie di stirene-divinil benzene adsorbenti sono in corso d’esame da parte dell’OIV.